Quante volte nella vita ci capita di sentirci divisi a metà tra due desideri, due impulsi, due possibili vie? E quante volte per questo arriviamo a credere di essere incapaci di scegliere? Non sarebbe molto meglio integrare i vari opposti?
Quando si pensa a noi stessi ci si percepisce erroneamente come una unità, ma appena arriva una scelta, una situazione particolare, emergono le prime crepe.
Più studiosi, a partire da Kouht, hanno cominciato a vedere l’individuo come una sorta di “nazione” di Sé, nella quale il governo è costituito da quelle parti di noi dominanti.
In ogni governo che si rispetti esistono almeno due schieramenti opposti, il bipolarismo. E poiché la polarità è presente in ogni aspetto della Natura, questo avviene anche nell’essere umano. Diffatti c’è una parte maschile e una parte femminile, così come c’è un emisfero sinistro del cervello che assolve a funzioni più analitiche e un emisfero destro più incline all’intuizione e alla visione olistica della realtà.
E’ proprio questa polarità che ci consente di essere più flessibili, di attraversare momenti e situazioni diverse, facendoci assomigliare più a un fluido che a un solido. Un fluido è capace di cambiare: di fronte a un ostacolo non si blocca e non si spezza, ma cambia forma e trova il modo di fluire.
Quale è la soluzione?
La soluzione per migliorare questo aspetto è promuovere l’integrazione che è la base dell’accordo tra gli opposti, è in sostanza il collegamento tra le parti distinte del nostro cervello ma anche dei nostri molteplici Sé.
Quando è presente l’integrazione ne risultano flessibilità e armonia; se assente, si manifestano caos e rigidità.
Medici americani accreditati in ambito scientifico internazionale, Jon Kabatt-Zinn (University of Massachussets Medical School), Daniel J.Siegel (UCLA School of Medicine), Alice Kessler-Harris (Johns Hopkins University), compiono da alcuni decenni ricerche scientifiche sugli effetti dell’integrazione neuronale sulla salute e sulla vita emotiva delle persone.
Il loro lavoro, e i risultati ottenuti, hanno contribuito alla divulgazione di metodi come la Mindfulness o la Mindsight, in tutto il mondo.
Quali tecniche per cominciare?
Esistono molte tecniche sia moderne che antiche per bilanciare gli emisferi e promuovere integrazione, ve ne vogliamo suggerire almeno due di diversa tipologia, ma altrettanto facili, intuitive ed efficaci.
1 – Nella tradizione Yoga il modo più semplice è fare il mudra della preghiera: un gesto potentissimo che, non a caso, ritroviamo in diverse tradizioni religiose. Mettete le mani giunte all’altezza del cuore, facendo coincidere un palmo con l’altro e unendo a specchio tutte le dita. A questo punto basta esercitare una leggera pressione, una piccola spinta da entrambi i lati immaginando di portare flussi di energia verso il centro. Godetevi questa posizione con gli occhi chiusi, facendo dei respiri lunghi, lenti e profondi. Pochi minuti bastano a far pace con le nostre polarità!
2 – Nel Brain Gym abbiamo un esercizio altrettanto potente che fa leva direttamente sulle capacità immaginative della mente.
Chiudete gli occhi, fate qualche respiro e rilassatevi per qualche secondo. Poi immaginate di disegnare di fronte a voi, con la punta del naso, il simbolo dell’infinito.
Fate questo esercizio per un paio di minuti facendo dei respiri lunghi, lenti e profondi, come è stato dimostrato nei tanti progetti educativi compiuti con questa tecnica, anche in questo caso bastano pochi minuti al giorno per migliorare l’integrazione delle nostre polarità.