FAQ

La legge non prevede obbligatorietà in tal senso ma solo buone prassi che ogni professionista dovrebbe voler attuare per presentarsi al meglio alla propria clientela.
Tale prassi sono:
– l’adesione ad un’associazione di categoria e la partecipazione alle attività di aggiornamento, di assicurazione, di qualificazione ed il rispetto delle norme deontologiche
– la conformità alla norma UNI
– la richiesta di ottenere la certificazione di terza parte

Sì. L’unico obbligo è riportato nell’Art.1, comma3, in cui si dice che per il professionista è obbligatorio inserire in fattura e in ogni documento e rapporto scritto con il cliente, l’espresso riferimento, agli estremi della legge stessa.

 

La certificazione UNI che può essere conseguita post diploma permette di ottenere anche la certificazione di NBCC America che è l’ente di certificazione di counselor più diffuso al mondo ed in america, quindi è possibile spendere la propria professionalità nelle nazioni dove NBCC certifica.

La libera professione svolta da solo o in collaborazione con enti, cooperative sociali, associazioni che si occupano di prevenzione, educazione, relazione d’aiuto. Il mondo dell’azienda come professionista nella formazione, nel coaching.

La libera professione svolta da solo o in collaborazione con enti, cooperative sociali, associazioni che si occupano di prevenzione, educazione, relazione d’aiuto. Il mondo dell’azienda come professionista nella formazione, nel coaching e nel counseling.

ACP, ha da sempre mantenuto buoni rapporti con l’ordine degli psicologi, sia formali che informali, costruendo la propria definizione di counseling e indirizzando la costruzione della norma UNI, a cui l’ordine è stato ovviamente invitato a partecipare, nella direzione del più elevato rispetto per entrambe le professioni.

 

 

Come scuola ESC è iscritta alla federazione di scuole “Libera Università del Counseling”.
Per quanto riguarda lo studente che si diploma, l’associazione professionale di riferimento è l’ACP (associazione dei couselor professionisti- http://www.asscouns.it/).
Per la certificazione UNI del counselor l’associazione di riferimento è la I.A.C.C. (http://www.iacc.it/) che fa capo alla F.A.C. (http://www.federazionefac.it/)

Non esiste in Italia un ente specifico ma federazioni di categoria, quindi non esiste nessun riconoscimento legislativo della formazione in Counseling. L’unico riferimento comune, a cui hanno aderito gran parte delle scuole italiane di Counseling, sono i criteri formativi individuati dalla National Board for Certified Counselor (NBCC), che è la più importante struttura di certificazione dei Counselor, oppure dalla European Association of Counseling.
Generalmente si intendono come standard formativi minimi:
– 450 ore di formazione al Counseling (percorso triennale);
– 50 ore di sviluppo personale;
– 500 ore di pratica professionale supervisionata;

Dipende cosa si intende per riconosciuto, il counseling relazionale è inserito tra le professioni riconosciute nella legge 4/2013. (Per maggiori specifiche vi consigliamo di consultare l’intero testo di legge o gli abstract presso il link http://www.asscouns.it/)
Il diploma di counselor consente l’iscrizione al Registro dei Counselor Professionsti e l’esercizio della professione con il Codice 88.99.00 delle attività professionali Ateco, ed è riconosciuto sulla base degli standard internazionali della European Association for Counseling e della National Board for Certified Counselor.

Il titolo di Counselor Relazionale, normato secondo la legge 4/2013 (leggi l’estratto o il testo completo sul sito: http://www.asscouns.it/)

Per la tipologia di percorso che ESC propone non è possibile frequentare on-line. Questo perché la scuola è una esperienza educativa che si basa sulla relazione umana. Le lezioni non sono accademiche, non sono formali e burocratizzate, ma sono vere e proprie esperienze relazionali che ti che preparano in modo reale e concreto a vivere il cambiamento, la crescita e lo sviluppo delle tue potenzialità. Il gruppo è l’elemento fondamentale per la tua crescita, le relazioni vere, profonde ed umane sono il detonatore per ogni cambiamento che vivrai nel triennio. Tutto ciò non si può ottenere con lezioni accademiche, fredde e prive di relazione attraverso un PC.

– Titolo di Studio
– Fotocopia documento di riconoscimento
– Curriculum Vitae e Studiorum
– Certificato dei carichi pendenti
– Certificato del casellario giudiziario generale
– Certificato dell’Ente per lo svolgimento delle 120 ore di tirocinio.:

Semplicemente il contratto compilato e firmato

Si contatta la segreteria, ti vengono inviati i moduli di iscrizione ed il calendario semestrale o annuo. Se ti è possibile è preferibile prendere un appuntamento con un nostro formatore per fare un colloquio orientativo dove poter avere risposta ad ogni quesito.

I Pagamenti sono generalmente rateali: semestrali, trimestrali e mensili. Ovviamente è possibile effettuare in un unico versamento la quota annua. Sono previsti sconti per chi versa l’intera quota del triennio.

2000 euro l’anno escluso il costo degli esami (100 euro)

Non è richiesto nessun titolo di studio specifico o qualifica professionale per conseguire gli altri diplomi che la scuola eroga, l’unico requisito fondamentale è che lo studente sia in grado di saper trasformare se stesso attraverso il percorso che sta affrontando.

Il diploma di V superiore.

In generale nulla di particolare se non buona volontà e desiderio di metterti in gioco. Nel caso tu voglia fare il counselor di professione devi avere un’età superiore ai 25 anni

Un Week end al mese escluso agosto.

Se fai tutto il percorso fino al diploma di counseling la durata e di tre anni, se decidi di fare gli step intermedi può durare un anno per il titolo “formatore nello sviluppo del potenziale umano” e due anni per il il titolo di “coach”.

L’unico impegno è frequentare le lezioni un week end al mese escluso agosto. Non è richiesto, come in una scuola tradizionale, lo studio a casa, i compiti, ecc ecc. Si tratta di fare tuoi e portare a casa nella tua vita esperienze e modelli umani.

Per migliorare se stessi e la propria vita. Spesso l’occasione di confronto è data quando conoscono i nostri studenti, che pur essendo esseri umani comuni con pregi e difetti, affrontano la vita in modo diverso, più libero e sicuramente più umano.
Ci si iscrive perché la vita di oggi è sempre meno umana e più complessa e si desiderano degli strumenti per affrontarla.
Si sceglie una scuola di counseling perché si desiderano relazioni appaganti, le relazioni sono il nutrimento vero e fondamentale di ogni essere umano e non sono una cosa scontata.
Si sceglie una scuola di counseling perché la cultura, la famiglia e l’educazione non sono più sufficienti a garantire che la persona riesca ad essere felice o anche solo a superare i vari ostacoli nelle fasi della vita.

Essendo tutto il triennio un percorso di Crescita Personale e sviluppo delle proprie potenzialità, normalmente si iscrivono le persone che desiderano migliorare le proprie relazioni, il lavoro, la coppia ecc, di solito le persone che prediligono questa scuola desiderano strumenti concreti per affrontare le varie situazioni che la vita oggi impone. Alcuni desiderano trasformare questa esperienza in una professione, ma generalmente quasi tutti si iscrivono per migliorare la propria vita.

A cosa mi serve una scuola di counseling?
A sperimentarti in tutte le tue dimensioni, a crescere come persona completa, a portare ben-essere nella tua vita e nelle tue relazioni, a conoscere e capire l’umanità, a ritrovare te stessi, ad essere te stessi, a ritrovare e portare nella tua vita i valori, i desideri ed i sogni nel cassetto. A vivere una vita diversa e smettere di sognarla, ad acquisire capacità professionali nell’ambito della relazione d’aiuto. A svolgere una professione appagante e socialmente utile.

Il counseling relazionale si centra sulle teorie personologiche e sullo studio della relazione umana, affettiva e sullo sviluppo della consapevolezza nel counselor e nel cliente. I contenuti del counseling generalistico si costruiscono molto spesso sulla scia di tendenze new age o, si basano su insegnamenti di stampo psicologico, che rischiano di formare un professionista che di fatto pratica l’abuso di professione psicologica.

Lo psicologo è un professionista regolarmente iscritto ad un albo che si occupa di svariate attività di sostegno, prevenzione, terapia clinica, di ricerca e studio nell’ambito psicologico. Può far diagnosi, usare gli strumenti tipici della psicologia (es. test) e occuparsi di patologie psicologiche.
Il counselor relazionale è un educatore iscritto ad una associazione di categoria che si occupa di attività di prevenzione ed educative nell’ambito della relazione, della crescita personale e dello sviluppo del potenziale umano. Non può assolutamente fare diagnosi ne occuparsi di patologie psicologiche o usare strumenti tipici della psicologia per svolgere la sua professione.

Assolutamente no, costruisce percorsi evolutivi di crescita personale su misura del cliente per sviluppare potenzialità, superare difficoltà della quotidianità, sopratutto migliorare le proprie relazioni e la propria vita.

No, si attinge in piccola parte dalla psicologia. Le aree centrali della formazione sono pedagogia, filosofia, sociologia e neuroscienze.

Competenze umane di tipo fisiologico e biologico (le scienze del cervello), corporeo, filosofico, sociologico, pedagogico e in piccola parte psicologico.

Il COUNSELOR RELAZIONALE è la figura professionale che, che mediante ascolto, sostegno ed orientamento, migliora le relazioni interpersonali (la relazione di ogni persona con se stessa), ed extra-personali (le relazioni nella coppia, nella famiglia, nei gruppi, nelle formazioni sociali e nelle istituzioni).

Il COUNSELING RELAZIONALE è una nuova professione nella relazione d’aiuto, affermatasi in tutto il mondo, che risponde ai bisogni diffusi di disagio e difficoltà nelle relazioni interpersonali.