Sarzana 14-15-16 febbraio 2014
Due magnifiche giornate al CONVEGNO “LE QUALITA’ DELLE RELAZIONI UMANE”
In questo articolo vi racconterò l’esperienza vissuta durante il convegno di San Valentino, in particolare mi rivolgo a chi avrebbe voluto esserci e non ha potuto partecipare.
Sono partita “gasatissima” con alcuni miei compagni di corso, ero certa che, come per le precedenti esperienze, sarebbe stato per me un evento speciale. Appena arrivati siamo subito state introdotte all’accoglienza da parte del “gruppo di Sarzana”.
Poi il convegno è cominciato con il pezzo forte, che si sa, è l’apertura del prof. Vincenzo Masini.
Masini ci ha presentato i tre assiomi della relazione: infinito numero d’incontri, apertura empatica e chiusura egocentrica, la definizione relazionale della relazione. Ha specificato inoltre le caratteristiche del couseling che consentono l’evoluzione personale e relazionale del cliente e ciò che invece la impedisce.
A seguire abbiamo partecipato alla tradizionale Cena dei Cavalieri di San Valentino, arricchita da interventi, battute, barzellette, al termine della quale sono stati nominati diversi nuovi Cavalieri, riconosciuti tali per il coraggio di amare e di cambiare per amore.
Il giorno seguente è cominciato con la discussione delle tesi, i relatori Dott. Lorenzo Barbagli e Prof.ssa Emilia Scotto hanno accompagnato diversi diplomandi, che hanno presentato tematiche davvero originali, creative e frutto di un grosso lavoro di ricerca e di esperienza che è nato da una passione od un interesse della loro vita, raccontandoci così nuovi modi di vivere il counseling.
In particolare mi ha colpito la presentazione di una dipendente di un’agenzia interinale che in pochi minuti è riuscita a darci uno spaccato del mondo del lavoro di oggi, delle difficoltà che quotidianamente si trova a vivere e di come, grazie al lavoro di counseling ha trasformato il quiz a crocette ed i tradizionali due giorni di corso di formazione, in un vero e proprio percorso, volto ad stimolare chi ha perso il lavoro a ritrovare fiducia, a scoprire o riscoprire talenti, a mettersi in gioco, accettare il cambiamento e superare possibili momenti di sconforto e scoraggiamento. Mi ha emozionato per la sua dolcezza e per la delicatezza che esprime, che sono certa, la accompagna anche nei giorni difficili.
Ognuna delle tesi presentate, in qualche modo mi ha reso partecipe e mi ha coinvolto, richiamando l’attenzione sul couseling, su come e dove è presente nella mia vita. Io ho già un lavoro e non sono interessata a fare il tradizionale counselor professionista, che lavora nell’orario prestabilito, con dei clienti e dietro retribuzione. E in questo convegno mi sono resa conto di come questo sia realmente possibile, ho capito come il counseling in realtà si apra a vari ambiti e rappresenti uno stile di vita più che una semplice professione.
Infatti, a seguire la Dott.ssa Emanuela Mazzoni ci ha raccontato la sua esperienza degli ultimi anni, in particolare in riferimento al suo lavoro al tavolo delle trattative per la norma Uni sul counseling relazionale. Il suo ruolo di mediatore a questo tavolo è stato determinante, la chiave di volta, senza la quale non si sarebbe raggiunto un accordo fra persone, che per svariati motivi, difendevano le loro posizioni professionali. La capacità di mediazione è stata fondamentale: tale capacità se portata in diversi ambiti sociali, istituzionali, politici, lavorativi, insieme ai valori, alla coerenza e all’etica che considero propri del counselor, porterebbero l’espressione di una nuova umanità nella vita di tutti i giorni. Questo è stato il regalo più grande che questo convegno mi ha dato, mi ha dato un significato al mio essere e fare counseling. Ogni espressione dell’umanità, in quanto espressione naturale, è contagiosa; ogni capacità, i valori, l’etica e la relazionalità di un counselor, uscendo dalle aule e dai dibattiti teorici, potrebbero viaggiare in modo “virale” nelle reti sociali portando cambiamenti sociali evidenti, stabili e sicuramente positivi.
Dopo queste illuminazione è venuto il momento delle forti emozioni. I ragazzi del team del campus estivo ci hanno regalato qualche flash delle loro attività con i giovani, vederli sul palco con le loro felpe colorate, con la timidezza nel parlare al microfono, con il loro entusiasmo per ciò che stanno realizzando, ci ha dato un assaggio di emozioni vere e di impegno profuso in un progetto sociale che ha dato frutti insperati.
A conclusione della giornata di sabato è seguita la cena di gruppo, al quale ha fatto seguito il “sociodramma” che ho sperimentato volentieri come approfondimento professionale, ma è anche stata un’occasione simpatica di conoscere alcuni dei partecipanti al convegno.
La domenica mattina ha aperto il convegno, la Prof.ssa Emilia Scotto che ha presentato il tema “Counseling relazionale e spiritualità” argomento arduo ed anche molto intimo. La Prof.ssa Scotto ha spiegato il modo di vivere ed esprimere agli altri, nella vita quotidiana, il counseling e la fede. Ha parlato, poi, la sig.ra Volpini, che partendo dal racconto di una sua esperienza mistica vissuta da bambina, ci ha trasmesso attraverso le sue parole e le sue emozioni, quanto la fede abbia permeato tutta la sua vita.
Pur trovandoci in una sala conferenze, si è aperto un confronto e si sono susseguiti diversi interventi, che hanno animato i partecipanti. Infatti, ciascuno ha raccontato come vive la sua fede, o l’aspetto trascendente per chi non è religioso, dal quale scaturisce la “volontà di bene” e l’apertura del cuore che permettono di uscire dalle logiche sociali del materialismo, e di incontrare realmente l’altro.
A conclusione il Prof. Vincenzo Masini ha aperto un tavolo di discussione sul tema “le qualità relazionali nell’economia e nella politica” in cui si è posto l’accento sulla vitalità e centralità dell’aspetto relazionale anche in questi ambiti. Laddove la paura di sporcarci le mani, di metterci in gioco, sono d’impedimento, si è proprio nella situazione dove l’egoismo e la confusione prendono forma, e in queste occasioni il counselor, come mediatore, è una guida, un supporto che può portare il suo “stile di vita, il suo saper essere”, come modello applicabile per gli altri. Infine, a conclusione di queste due magnifiche giornate, “il gruppo di Sarzana”, ci ha deliziati con un commovente saluto collettivo.
Nelle ore successive, la cosa che mi ha piacevolmente stupito è stata che fra noi studenti, è continuato il dibattito a dimostrazione che l’evento è terminato, ma le tematiche affrontate ci accompagneranno nei prossimi mesi, mentre verranno elaborate e portate nella vita quotidiana.
All’inizio vi ho detto che è stata un’esperienza, infatti, ho “vissuto” il convegno nel vero senso della parola, ha lasciato in me una traccia presente, la voglia di approfondire e tanti spunti di riflessione. Mi ha fatto veramente piacere poter condividere un pezzetto di questo vissuto con voi perchè in questi anni il Convegno di San Valentino mi ha accompagnato in un percorso di cambiamento e crescita personale, che si sta concludendo quest’anno con la preparazione della mia tesi.
Quindi ho vissuto l’opportunità di scrivere questo articolo come l’occasione per invitare me stessa, e spero anche voi lettori, a vivere il counseling da subito senza esitazioni e tentennamenti.
Riporto per esteso l’impegno del couselor che è stato letto da tutti i neodiplomati:
“sono consapevole della necessità di liberarmi dal mio egocentrismo, delle responsabilità che mi assumo per sostenere i miei clienti dell’affettività necessaria per far crescere in loro la consapevolezza e dell’impegno da trasmettere per migliorare se stessi e far evolvere armonicamente le relazioni tra persone.”
E ricordate 14 febbraio 2015 prossimo Convegno di San Valentino!
Buon counseling a tutti!
NB. Potete trovare le relazioni, le tesi gli interventi del convegno sul sito www.prepos.it.
Maria Angela Lavallata