Un fallimento non è sempre uno sbaglio, potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze. Il vero sbaglio è smettere di provare

Burrhus Skinner

E’ strana questa meraviglia di completa totalità che mi porto dentro.

Accadde tutto così semplicemente, in modo lento e armonioso, senza sforzi, mentre invece, all’interno, il corpo strideva e  innescava un processo innaturale, un’ alchimia tra l’esserci e l’opporsi .

E come l’aratro separa la zolla della dura terra ad accogliere il nuovo seme, così il corpo, nella sua interezza si predispone a vivere una nuova strada, un altro percorso che porterà a far germogliare nuove esperienze e ad accogliere nuovi frutti di consapevolezza.

Solo tu puoi farlo!  solo io posso volerlo.

Nessun altro può costruire il tuo cambiamento se non ti predisponi all’esistenza.

Si! è tua la vita, la mia! E solo tu puoi incamminarti verso la tua stessa imprevedibilità e l’incostanza che custodisci gelosamente quale ricco patrimonio dell’individuo aspro, oppure provare, osare e provare un percorso dissimile quale opportunità, quale rivelazione per nuovi mutamenti.

Quello è il momento giusto! poiché solo quando tocchi con mano il fondo, compare il meglio di noi e da una crisi si sviluppa un nuovo germoglio…germoglio, fiore…e poi quella pianta grandiosa che potremmo divenire e accogliere così nuovi frutti.

Solo pochi mesi fa ho varcato la soglia della mia nuova “scuola” e benedico il giorno in cui l’ho fatto e di conseguenza l’occasione di poter trasdurre una tra le più importanti occasioni per una realizzazione esistenziale.

Ringrazio ancor prima chi mi ha dato la possibilità di giungere a questa nuova strada che da tempo anelavo: le rendo grazie perché, davanti ad assurde imperfezioni che avrebbero dovuto caratterizzarci a vicenda, ci ha posto al pari della vita, disponendoci ad accettare le diversità soggettive.

Da questa ammissione ti rendi conto che puoi trasformare te stesso, poiché soltanto provando a far breccia nella corazza esterna e negli archetipi fasulli delle realtà interne, ti rendi conto che anche nell’amicizia può esistere un declino e la crisi amicale seppur affrontata con incompetenza e dignità, può portare modificazioni e nuove rivelazioni.

Ho incontrato il suo sorriso, luminoso come sempre e si è lasciata abbracciare. Un abbraccio, il mio, di profonda gratitudine, lungo, sincero… contraccambiato dalla sua apertura e dalla sua immensa bontà.

Quando la lasciai serrai le sue mani tra le mie, uno di fronte all’altra e mentre una lacrima si stringeva tra i miei occhi per pudore, guardandola,  le dissi: “Grazie, grazie per avermi portato fin qui!”

Che cosa buffa la vita! Molti fanno di tutto per smettere di andare a scuola ed imparare perché pensano oramai di sapere tutto ed iniziano ad esortare uno spirito di competizione in un luogo che diventa un campo di vincitori e vinti, chiamati perennemente ad un raffronto per stabilire quale sia il proprio valore.

Qui è diverso! In questo luogo è diverso, questa è la scuola che costruisce bellezza umana: qui non si compete, qui non si smette di provare e ci sentiamo uniti, spronati nell’animo a crescere, a evolverci, ad ardire oltre i nostri limiti e superare le nostre paure.

Ecco! Quando siamo tutti vicini, a edificare la nostra bellezza emerge questa  strana meraviglia di completa totalità che mi porto dentro.

Una completezza vicina all’amore, un sentimento per ciascuno di voi, indistintamente, uno per uno, senza pregiudizi, apolidi e senza colori, di un sentimento intenso, di profondo affetto, di rispetto, di piacere, di philia.

Vittorio Masala